Descrizione
Castel di Tora è un piccolo borgo in provincia di Rieti, che conta poco meno di 300 abitanti. La particolarità del luogo è sicuramente l’essere presente all’interno del club dei borghi più belli d’Italia. Il merito di questo riconoscimento non è solo della struttura del borgo, ma anche e soprattutto del meraviglioso panorama visibile da esso, grazie alla presenza della vallata del Turano e dell’omonimo lago. Il nome Castel di Tora proviene dalla presenza di un vero e proprio castello costruito intorno all’anno Mille di cui, però, rimane solamente la torre pentagonale, la principale dell’intera struttura dell’epoca. Nei pressi di Castel di Tora è anche presente l’ormai abbandonato Antuni, un borgo medievale posizionato sopra a un colle, rinominato “Monte Antuni”, al centro del lago del Turano e meta turistica di rilievo della zona.
Cenni storici
Castel di Tora nacque intorno all’anno Mille, nel periodo storico nel quale fu particolarmente presente il fenomeno degli incastellamenti. Prima dell’unità d’Italia il borgo era denominato Castelvecchio e ancora oggi i pochi abitanti del luogo si autodefiniscono castelvecchiesi. Castel di Tora fu posseduto nel corso dei secoli da numerose famiglie nobili, tra cui gli Orsini, i Mareri e gli Estouteville. Il borgo è noto per il bombardamento americano avvenuto nel 1944, che portò nel corso degli anni Quaranta e Cinquanta allo spopolamento quasi totale. Questo fenomeno, acuito nei decenni successivi, ha portato a un radicale cambiamento dell’economia locale che è passata dall’allevamento e agricoltura al turismo. Storicamente Castel di Tora ha fatto parte della provincia di Perugia e successivamente di Roma, entrando poi a far parte del territorio reatino ufficialmente nel 1927.
Focus narrativi
Castel di Tora, come emerso anche in descrizione, è una rinomata meta turistica della zona: merito sia della bellezza del borgo che del clima, soprattutto in estate, mitigato dalla presenza del lago sottostante. Importante dal punto di vista turistico anche il vicino borgo fantasma di Antuni, proprietà del comune di Castel di Tora dal 1992, posizionato all’interno della zona del Parco dei Monti Cervia e Navegna. Antuni è meta famosa tra gli escursionisti essendo raggiungibile esclusivamente a piedi dopo una scalata di circa un chilometro e mezzo. Nel borgo di Antuni troviamo la sua principale struttura, il Palazzo del Drago, così denominato da una famiglia viterbese che controllava il borgo nel XIX secolo. Purtroppo, del famoso palazzo intitolato al principe Urbano del Drago, rimangono visibili solamente le mura esterne, ma in epoca antica il palazzo contava numerosissime stanze e ben 365 finestre.
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Non mancano anche opere artistiche, ad esempio all’interno di Antuni, più precisamente nell’Eremo di San Salvatore, sono presenti affreschi del XVII secolo, effettuati dagli eremiti che vi si trovavano all’epoca. Troviamo inoltre un antico altare utilizzato per riti religiosi di vario tipo. La giunta comunale, nel recente periodo, ha provveduto a stanziare fondi per il restauro delle varie opere presenti. I restauri sono ancora in corso. Le origini di Antuni sembrano risalire al XI secolo d.C. quando ci fu una donazione di vari possedimenti da parte dei Guidoneschi a favore dell’Abbazia di Farfa, tra questi il Castrum Antoni, l’odierna Antuni.
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Castel di Tora ha una lunga tradizione enogastronomica. Spiccano tra i vari piatti due preparazioni in particolare, quella del Polentone e quella degli Strigliozzi. Il Polentone consiste in una particolare tipologia di polenta cotta in forno a legna e successivamente condita con un sugo di baccalà, tonno e alici. Gli Strigliozzi invece sono un formato di pasta simile ai maccheroni, fatti rigorosamente a mano e conditi con prodotti locali.
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Va sicuramente sottolineato l’importante profilo paesaggistico del luogo, trattandosi di uno dei borghi più belli della penisola, con alcuni scorci che tolgono letteralmente il fiato. La presenza del lago è cruciale in tal senso e aiuta nel creare un’atmosfera suggestiva e radicalmente diversa nel corso delle varie stagioni e periodi della giornata. Il profilo notturno del borgo o nebbioso al mattino sono sicuramente tra i più apprezzati e attirano spesso anche appassionati di fotografia da tutta la regione.
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Il territorio nel periodo estivo ospita molto spesso gare di pesca e di kayak fishing. Quest’ultima specialità consiste nella pesca a bordo di kayak, la nota imbarcazione utilizzata anche nelle competizioni olimpiche. Diversi club e squadre, anche a livello nazionale, svolgono qui alcune delle loro competizioni, le quali attirano sponsor del settore sportivo e non solo. Sempre nel settore sportivo non mancano gare motociclistiche offroad o enduro nei tracciati sterrati situati nei pressi del lago.
Spunti videoludici
Pur trattandosi di un borgo di dimensioni contenute, Castel di Tora offre numerosi spunti per lo sviluppo di videogiochi. L’abbandonato borgo fantasma di Antuni e il Palazzo del Drago presente all’interno sono sicuramente i luoghi più caratteristici della zona e si presentano come un setting ideale per titoli souls-like, con creature magiche e demoniache. Le numerose stanze del palazzo in epoca antica potrebbero anche essere una solida base per lo sviluppo di un dungeon crawler ambientato al suo interno. La particolare bellezza del borgo e la presenza del lago potrebbe, inoltre, offrire uno spunto per la creazione di titoli più narrativi con elementi survival, ricordando da vicino quanto visto in Alan Wake. Infine, la presenza di competizioni acquatiche, principalmente di pesca, può essere la base per la creazione di un videogame di stampo simulativo riguardante questa tipologia di gare.
Fonti e link
[Bibliografia]
– Christian Mauri, La Sabina prima dei Sabini: gli Aborigeni e l’età del Bronzo. I santuari romani in opera poligonale, Roma, Aracne editrice, 2018
[Sitografia]
Comune di Castel di Tora
Antuni, il borgo fantasma