Descrizione
Nobile palazzo perugino risalente al XVIII secolo, un tempo dimora dei Marchesi Bourbon di Sorbello e oggi sede della fondazione Ranieri, attiva nell’organizzazione di numerosi eventi culturali. Mantiene ancora oggi al suo interno ben conservata l’atmosfera dell’epoca, con volte affrescate e arredi settecenteschi, una biblioteca ricca di inestimabili volumi e una meravigliosa terrazza. Nelle sue sale sono esposte collezioni di tessuti ricamati e di porcellane di manifattura italiana e tedesca, quadri di pittori italiani, francesi e fiamminghi (secoli XVII-XVIII).
Cenni storici
Il palazzo Bourbon di Sorbello, dove ha sede la Casa Museo, risale al XVI secolo ed è appartenuto nel tempo a varie famiglie (tra cui i Montemelini e i Degli Oddi) finché nel 1780 Giuseppe I Bourbon di Sorbello vi si insediò con la sua famiglia. La visita al palazzo permette di avere una testimonianza della vita intellettuale e del gusto artistico dell’aristocrazia del XVIII e del XIX secolo in Umbria. Fanno parte della collezione dipinti di paesaggi, ritratti di famiglia e quadri d’autore, tra i quali il Ritratto di Vittorio Alfieri di François-Xavier Fabre. Nella ricca biblioteca sono esposte rare edizioni come l’Encyclopedie Française di Diderot e D’Alembert (1770) e l’edizione originale delle Tragedie dell’Alfieri. Un servizio Ginori (XIX secolo) e alcune figurine delle manifatture tedesche di Meissen e Dresda, spiccano all’interno della collezione di porcellane. Possono inoltre essere ammirati pregiati tessuti della Scuola di Ricamo del Pischiello fondata da Romeyne Robert Ranieri nel 1904 (da umbriacultura.it).
Focus narrativi
Personaggio di spicco della famiglia fu Uguccione Ranieri di Sorbello (1906-1969): insegnante di letteratura italiana all’Università di Yale, giornalista, e successivamente in Italia funzionario e dirigente presso il Ministero della Cultura. Prese parte nel servizio alleato IS9, addetto alla liberazione di prigionieri alleati in territorio nemico. Operò missioni lungo la costa adriatica e nella terraferma occupata dai tedeschi, riportando molti prigionieri al di là delle linee.
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Unica e memorabile fu la vita di Uguccione Ranieri. Richiamato il 21 dicembre 1942 presso il 10° reggimento artiglieria in Caserta, come tenente viene trasferito all’ufficio Censura a Bologna il 1 marzo 1943. L’otto settembre, fuggito dalla caserma di Cento (FE), si dirige a sud, traghettando via mare un gruppo di fuggiaschi e di ebrei dalla costa marchigiana fino a Termoli (CB), dove si erano insediati, all’inizio dell’ottobre 1943, i primi reparti alleati.
È poi reclutato, previa richiesta allo Stato maggiore del Regio Esercito, dal servizio alleato IS9, addetto alla liberazione dei prigionieri alleati in territorio nemico. Nei mesi seguenti, fino al giugno 1944, opera missioni lungo la costa adriatica e nella terraferma occupata dai tedeschi, prevalentemente tra le Marche e l’Abruzzo, riportando molti prigionieri di là dalle linee. Nel maggio 1945 viene paracadutato sulle Alpi orientali, con la missione di riunire piloti alleati dispersi in seguito all’abbattimento dei loro aerei. Per queste attività, spesso condotte in circostanze molto rischiose, viene promosso capitano e decorato con medaglie di argento e di bronzo al valore militare. Congedato nel novembre 1945, viene assunto al ministero del Turismo e dello Spettacolo, da cui ottiene una successiva serie di comandi presso il ministero degli Esteri. Presta la sua opera prima come addetto all’ufficio stampa della delegazione italiana alla Conferenza di pace di Parigi, poi alla Conferenza di Parigi sul Piano Marshall, approdando infine, brevemente, all’Unesco. All’inizio del 1953 riceve l’incarico di addetto culturale all’ambasciata italiana a Washington, con il compito di riaprire, dopo molti anni, l’Istituto Italiano di Cultura di New York.
Spunti videoludici
Spunti videludici a cura di Lorenzo Binucci.
Il videogioco potrebbe ripercorrere le gesta di Uguccione a partire dal 1943, quando traghettò via mare un gruppo di fuggiaschi e di ebrei dalla costa marchigiana fino a Termoli, dove si erano insediati i primi reparti alleati; insieme alle altre missioni di salvataggio lungo la costa nelle Marche e in Abruzzo e in paracadute sule Alpi Orientali. Egli, una volta tornato a Perugia, rivestì numerose cariche istituzionali e contribuì attivamente al consolidamento dei rapporti con Washington e gli USA. Questi eventi potrebbero fare da background a una storia che vedrebbe Uguccione intraprendere una doppia vita: diplomatico e filantropo di giorno e spia governativa di notte, con l’incarico di rintracciare quel che resta del suo vecchio nemico, ricordando personaggi come Simon Wiesenthal. La sua dimora, Palazzo Sorbello, diverrebbe la base delle operazioni del Ranieri, sede di uno studio segreto magari raggiungibile con un passaggio segreto nella biblioteca, uno scivolo a chiocciola nel parquet o un qualche meccanismo mimetico.
Fonti e link
[Bibliografia]
Alessandro Perini, I diari di Babka 1943-1944 Aristocrazia antifascista e missioni segrete, 2007
[Sitografia]
Casa Museo di Palazzo Sorbello
Fondazione Ranieri di Sorbello
Antifascismo umbro
[Scheda Umbria Cultura]
Casa Museo di Palazzo Sorbello
Scheda proposta da e realizzata in collaborazione con Lorenzo Binucci nell’ambito del format “Loading Umbria”.