Brescello

Descrizione

Brescello è un comune di oltre 5000 abitanti in Emilia-Romagna, divenuto noto per i film di Don Camillo e Peppone ispirati dai racconti di Guareschi. Al suo interno si trova anche il museo dedicato ai film: ben cinque sono stati girati al suo interno. Si trova nel cuore della bassa reggiana, che costeggia la sponda destra del Po lungo il confine con la Lombardia.

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Cenni storici

I Romani chiamarono ‘Brixellum’ un centro probabilmente fondato dai Galli Cenomani verso il VII secolo a.C. Sotto il loro dominio, Brixellum divenne uno dei più importanti posizioni strategiche della zona. Sul finire del IV Secolo andò incontro a un rapido e infausto decadimento. Malgrado questo divenne sede vescovile dal 389. Assediata dai Bizantini nel 584, venne rasa al suolo due volte. Seguirono anni altrettanto negativi: il Po esondò numerose volte, e la zona circostante divenne palustre. Nel XII Secolo il Comune di Parma lo riconquistò. Re Enzo lo saccheggiò nel 1247 e passò in mano alla Repubblica di Venezia fino al 1422. Fu ceduto al duca di Ferrara nel 1479, e la dominazione della famiglia Estense durò fino al 1859. In questo periodo fu di nuovo saccheggiata nel 1702 dai franco-spagnoli. Una nuova alluvione mise in difficoltà Brescello nel 1951.

Focus narrativi

Sotto il dominio dei Romani, Brixellum era diventato un centro importante per la sua ottima posizione strategica. Qui si suicidò, nel 69, l’Imperatore Marco Salvio Otone Cesare Augusto, settimo in carica. Fu in carica soltanto tre mesi. Del suo suicidio racconta Tacito nel secondo volume delle Historiae. Questi avrebbe detto alle truppe “lasciate ch’io vada sapendo che sareste morti per me, ma siete vivi. Non ritardiamo più oltre, io la vostra incolumità, voi la mia inflessibile decisione. Un lungo discorso d’addio è una parte di viltà. A prova suprema della mia determinazione, sappiate che non mi lamento di nessuno: prendersela con gli dèi o con gli uomini è gesto di chi vuol vivere”. Si suicidò quindi per evitare che le ostilità della guerra proseguissero per mano sua, e che venissero sprecate altre vite durante la guerra civile con Vitellio. Si ritirò quindi nella propria tenda, bruciò numerose lettere, ne scrisse due (una alla sorella e una all’amata Statilia Massalina, che però tempo prima aveva rifiutato di sposarlo). Si pugnalò poi all’alba del giorno successivo, morendo all’età di 36 anni. Il suo sacrificio ebbe un grande valore simbolico, che Tacito stesso enfatizza. Poiché avrebbe posto fine alle ostilità, il suo suicidio poteva essere veramente determinante. Dopo averlo sepolto, molti dei suoi sottoposti si suicidarono a loro volta per il grande dolore. Purtroppo, per quanto nobile, il gesto si rivelò inutile e non impedì che fiorissero nuove rivolte a prolungare lo stato di guerra civile nel principato di Vitellio.

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Nel periodo di decadenza di Bruscello, Sant’Ambrogio lo definì ‘cadavere di città’.

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A Brescello sono stati girati, dal 1952 al 1965, ben cinque film della serie di Don Camillo e Peppone: Don Camillo (1952); Il ritorno di don Camillo (1953); Don Camillo e l’onorevole Peppone (1955); Don Camillo monsignore… ma non troppo (1961); Il compagno don Camillo (1965). Avrebbe dovuto ospitare anche le riprese di un sesto film, che però non fu completato per la morte di Fernandel, uno dei protagonisti. Fu anche teatro di una scena de La strategia del ragno di Bertolucci, del 1970. A Don Camillo e Peppone sono dedicati un museo cittadino e due statue di bronzo, che ritraggono i due personaggi nell’atto di salutarsi da una parte all’altra della piazza, nonché la ricostruzione del carrarmato che appare in una delle celebri scene della serie, posto nella piazza vicina al museo. Il museo conserva molti materiali originali provenienti dai vari set, da costumi e oggetti di scena a locandine promozionali, nonché alcune scenografie ricostruite (come l’ufficio di Peppone). Le figure di Don Camillo e Peppone sono indissolubilmente legate al comune, tanto che appaiono anche nello scudetto della squadra di calcio ufficiale. La Fondazione dedicata al celebre duo organizza poi il Brescello Film Festival, giunto nel 2019 alla sua XVII edizione.

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Francesco Grande Aracri, fratello di Nicolino Grande Aracri detto “Mano di gomma”, è stato un malavitoso attivo nella zona sottoposto a numerosi sequestri da parte dei Carabinieri nel 2013. La cosca ‘ndranghetista si era innestata dopo quella dei Dragone, insediatasi nel 1982. Nel decennio successivo furono uccisi Antonio Simbari e Raffaele Dragone, ed ebbero quindi inizio lunghe faide, seguite poi da sequestri, arresti e ritorsioni in tutta la zona. Nel 2016 è stato deliberato lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, un triste primato per il comune Emiliano.

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La spongata è il dolce tipico di Brescello. È un dolce natalizio il cui nome deriva con tutta probabilità da ‘spugna’, poiché l’aspetto della superficie è irregolare e appunto poroso. Si pensa che la creazione della ricetta sia addirittura di origine ebraica. Venne, per esempio, inviato nel 1454 a Francesco Sforza di Milano in dono da ebrei provenienti dalla Spagna. Si tratta di una torta con base simile a pasta brisée e ripiena di marmellata di mele o pere, canditi, pinoli, mandorle, e poi sulla sommità di uno strato di sfoglia bucherellato.

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Altri musei di Brescello sono quello archeologico e quello ‘Brescello e Guareschi, il territorio del cinema’. Quest’ultimo è dedicato al celebre scrittore, uno dei più celebri e tradotti autori italiani all’estero. Le attività culturali del comune sono finalizzate a valorizzare il patrimonio storico, paesaggistico e naturalistico del territorio, oltre alle sue ovvie risorse in campo cinematografico (e letterario).

Spunti videoludici

Le figure di Don Camillo e Peppone sono parte di un modo di fare letteratura e politica che riscuoterebbe indubbio successo in ambito videoludico. Si possono ipotizzare numerose narrazioni interattive che ripercorrano i passi dei film, che ne citino sequenze iconiche o che ancora abbiano Camillo e Peppone tra i personaggi, o in alternativa come sagome sullo sfondo. I due sono ormai diventati parte dell’immaginario della Bassa, e valorizzarli con delle narrazioni di stampo videoludico potrebbe dar vita a commistioni interessanti e offrire spunti di riflessione inediti.

La figura di Otone, assieme al suo tragico sacrificio durante la guerra civile in età Imperiale, è altrettanto affascinante. Essendo poco nota se contestualizzata nella serie di narrazioni attorno all’Impero Romano, una sua riscoperta in ambito videoludico potrebbe rivelarsi efficace.

Vista la posizione strategica di Brixellum, si può pensare anche a un suo impiego in ambito strategico. Le varie fasi che il centro abitato ha attraversato nel tempo, tra crisi, inondazioni e invasioni, potrebbero poi essere rappresentate come tappe di un percorso univoco, all’interno di un racconto che si snodi nel tempo pur mantenendo il fulcro spaziale sulla città.

[Bibliografia]

– Crespellani R., Cenni storici intorno Brescello e sua zecca, Modena, Tipografia di Antonio ed Angelo Cappelli, 1865.

[Sitografia]

Comune di Brescello
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