Basilica di Santa Rita da Cascia

Descrizione

La Basilica di Santa Rita, collocata sul colle di Sant’Agostino nel comune di Cascia, in provincia di Perugia, appartiene al complesso del Santuario dedicato alla Santa, che comprende anche alcuni ambienti significativi per la vita della donna e luoghi dedicati all’accoglienza e permanenza dei pellegrini. Numerose sono infatti le persone provenienti da tutta Italia che vi si recano per portare visita al corpo della Santa, tuttora conservato all’interno della Basilica. L’edificio, a croce greca e rivestito in travertino bianco, è caratterizzato nella sua facciata da due guglie, ognuna delle quali possiede una cella campanaria. L’ingresso, preceduto da una scalinata, è invece affiancato da due colonne che mostrano, attraverso dieci bassorilievi, alcuni episodi della vita di Santa Rita.

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Cenni storici

La Basilica fu edificata, su volere di Madre Maria Teresa Fasce, a partire dal 1937 per sostituire la vecchia chiesa non più adatta alla quantità di pellegrini che ogni giorno vi si recavano a pregare. Il progetto iniziale dell’architetto Armando Brasini risultò però più dispendioso rispetto a quelle che erano le possibilità per la costruzione dell’edificio. Nel 1931 esso fu quindi ridimensionato da Mons. Spirito Chiapetta e poi revisionato dagli architetti Giuseppe Calori e Giuseppe Martinenghi in vista dell’inizio dei lavori. Nel maggio del 1947 la chiesa fu consacrata e nel 1955 fu resa ufficialmente basilica minore grazie a papa Pio XII. Quella che era in origine la cripta, nel 1988, fu poi trasformata in un’altra chiesa, chiamata Basilica inferiore, la quale oggi contiene le reliquie di Madre Maria Teresa Fasce e del beato Simone Fidati.

Focus narrativi

L’interno della Basilica è dominato dalla cupola centrale affrescata da Luigi Montanarini e rappresentante una colomba, simbolo dello Spirito Santo, circondata dai santi agostiniani. In uno dei quattro absidi è invece collocata la cappella di Santa Rita affrescata da Giovan Battista Galizzi. Realizzata in stile neobizantino, essa contiene l’urna con il corpo della Santa ed è delimitata dalla parte restante della Basilica tramite una grata in ferro. Dall’abside vi è la possibilità di entrare nella Penitenziaria mentre da una seconda porta si accede alla vecchia chiesa, di cui sono rimasti solo alcuni altari e il portale d’ingresso. Nell’abside d’ingresso è invece collocato un organo a canne.

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Margherita Lotti (vero nome della Santa), nasce a Roccaporena nel 1381 da Antonio Lotti e Amata Ferri, entrambi pacieri nelle lotte politiche tra famiglie di guelfi e ghibellini. A 16 anni sposa Paolo di Ferdinando Mancini dal quale ha due figli ma che viene assassinato intorno al 1406. Dopo poco anche i due figli moriranno di malattia e Rita deciderà di diventare monaca rivolgendosi al Monastero Agostiniano di Santa Maria Maddalena dove vivrà fino al 1457, anno della sua morte. Negli ultimi 15 anni della sua vita, Rita porterà sulla sua fronte la stigmata, una delle spine della corona di Cristo, a simboleggiare la sua devozione e i suoi sacrifici. Già nei primi tempi dopo la morte della donna, iniziano a verificarsi i primi miracoli dovuti alla sua venerazione e per questo verrà chiamata dai fedeli la “santa dei casi impossibili”. Nel 1626 iniziò il processo di beatificazione, la quale avvenne nel 1928 grazie a papa Urbano VIII mentre nel maggio 1900 Leone XIII la proclamò santa.

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Numerosi sono i pellegrini che si recano a Cascia per pregare Santa Rita, soprattutto durante il mese di maggio. Molto importante per i devoti è infatti la data del 22 maggio, giornata nella quale si celebra la Santa e si ripercorrono gli episodi più significativi della sua vita. Durante la festività, ogni anno viene consegnato il Riconoscimento Internazionale Santa Rita da Cascia a donne a lei devote che hanno portato e praticato il suo messaggio nella nostra società attuale. Istituito nel 1988, il riconoscimento vuole dimostrare che i valori della fede, della pace, dell’amore e della solidarietà non appartengono solo al passato ma sono praticati anche nel presente.

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Attorno alla figura di Santa Rita ruotano diversi elementi simbolici. Uno di questi è la rosa. Si narra infatti che durante i suoi ultimi giorni di vita, molto malata, Rita chiese a sua cugina di portarle una rosa e due fichi. Essendo stagione invernale, la cugina pensò di non poter esaudire tale desiderio ma, una volta tornata a casa, ella trovò nella neve ciò che Rita aveva chiesto. Altri elementi simbolici sono le api, che sottolineano l’importanza della Santa sin dai suoi primi giorni di vita, e la vite che, inizialmente secca, torna in vita grazie alla dedizione di Rita che la innaffia ogni giorno. La vite è tuttora visibile all’interno del cortile del monastero che affianca la Basilica e nel quale la donna ha vissuto gli ultimi quarant’anni della sua vita.

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Altro luogo d’interesse è quello della frazione di Roccaporena, località nel quale nacque Santa Rita. Oltre alla sua casa natale e alla casa maritale, Roccaporena è caratterizzata dalla presenza dello “Scoglio della preghiera”. Promontorio roccioso sulla cui cima sorgeva la “Rocca del Barone” poi distrutta con le invasioni barbariche nel VI secolo e in cui la donna si recava ogni giorno a pregare affrontando la ripida salita. Oggi vi risiede una piccola cappella costruita nel 1919 e più volte restaurate durante il secolo scorso.

Spunti videoludici

La figura di Santa Rita, con gli eventi che hanno travolto la sua vita e la simbologia nascosta nei miracoli a lei attribuiti, e i numerosi luoghi di culto a lei dedicati (dislocati non soltanto tra Roccaporena e Cascia, ma anche nella restante penisola italiana) possono essere sfruttati all’interno di una narrazione video ludica, magari incentrata sulla didattica o sulla promozione del territorio. La vita monacale e i misteri che porta con sé, le diverse aree della Basilica, alcune delle quali non accessibili al pubblico, la manifestazione dedicata alla Santa che convoglia nel paese fedeli provenienti da tutta Italia, possono inoltre essere dei contesti interessanti in cui ambientare un evento o un punto di svolta di una narrazione anche distaccata da quello che è l’ambito puramente religioso.

[Bibliografia]

– Polia, M., Chiappini, M. Santa Rita da Cascia. La vita e i luoghi, Cascia, San Paolo Edizioni, 2010.

[Sitografia]

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Santa Rita da Cascia

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